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quotazione cereali
Mercati, frumento duro in picchiata

Grosseto – Settimana critica per il frumento duro che continua nella sua discesa a picco. La borsa merci di Bologna ha fatto registrare sulla voce centro un importante meno 30 euro/ton. Per la prima volta da inizio campagna gli scambi con i molini scendono sotto la soglia dei 50 euro per quintale.
Una situazione che ha creato instabilità sul mercato con molti agricoltori che hanno venduto il prodotto aumentando di fatto la quantità offerta sul mercato stesso.

Si ferma invece il grano tenero, mentre prosegue ad aumentare il mais che sta recuperando dopo un periodo di flessione.
Stabilità invece per avena ed orzo, mentre per tutti i prodotti biologici non si registrano grosse richieste di acquisto da parte degli acquirenti.

Clicca qui per leggere il listino di Bologna del 14/07/2022

Borse merci: frumento duro in picchiata

Grosseto – Settimana difficile per il frumento duro le cui quotazioni sono in netta discesa su tutti i mercati nazionali.
La borsa merci di Bologna ha fatto registrare un meno 20 euro alla tonnellata sulle tre voci centro.
In realtà sui mercati il tonfo è ancora più pesante con i molini che hanno sospeso in parte o rallentato in maniera decisa gli acquisti.
Questo ha portato del “panico” soprattutto per gli agricoltori che hanno aumentato la quantità di prodotto venduto sul mercato.
Insomma una situazione che potrebbe proseguire per almeno un paio di settimane.

Continua il calo lento, ma inesorabile del frumento tenero che prosegue da qualche settimana.
Prime quotazioni per i biologici con il frumento tenero che non porta da prezzi esaltanti, mentre qualcosa di meglio per il duro.
Tengono i prezzi di avena convenzionale, mentre in netto rialzo Favino convenzionale e biologico.

Clicca qui per scaricare il listino Ager di Bologna

 

Mercati – Escono le quotazioni dell’orzo e dell’avena. Finalmente un venerdì positivo per la colza

Il listino della Borsa Ager di Bologna nella giornata di giovedì ha deciso di continuare a non quotare il frumento tenero e quello duro per la seconda settimana consecutiva.
Sicuramente la prima quotazione avverrà giovedì 1 luglio e c’è molto attesa sui mercati per capire quale potranno essere le valorizzazioni.
Da evidenziare invece che finalmente arriva la quotazione per l’avena (media 305 euro/ton) e l’orzo con peso specifico 58-61 (302,50).
In generale tutti i prodotti legati alla mangimistica come mais, orzo e tenero risentono della scarsa richiesta a causa della notevole contrazione di consumi.

Purtroppo si continua a registrare il tracollo della colza in settimana, anche se nella giornata di venerdì ha fatto registrare un impennata che ha portato il Matif ad una quotazione di + 34,75 tornando alle soglie dei 700 euro per tonnellata.

Cereali – Aggiornamenti su qualità dei prodotti e quotazioni di mercato

Iniziano le prime trebbiature in Toscana e anche nella provincia di Grosseto.
Per la qualità del prodotto assistiamo a molto eterogeneità delle caratteristiche qualitative, che sono condizionate molto da fattori climatici e soprattutto dalla siccità che si è abbattuta sul territorio negli ultimi mesi.
Per quanto riguarda le quotazioni di mercato invece si mantiene stabile il prezzo del frumento duro, che ai aggira intorno ai 50 euro al quintale per il produttore.
Da segnalare ancora una volta la discese del frumento tenero che porta con sé anche gli altri prodotti collegati nella mangimistica come mais ed orzo.
Ancora non ci sono quotazioni ben delineate per l’avena e tutti gli altri prodotti biologici, dove ci sono richieste dai mercati internazionali, ma poi non sono così esaltanti come nei periodi pre-pandemia.

Cereali, arrivano le prime indicazioni per il nuovo raccolto

Arrivano le prime indicazioni per le probabili quotazioni per il prossimo raccolto dei cereali.
Naturalmente la situazione del conflitto tra Russia e Ucraina è un elemento che al momento è fondamentale e provoca l’innalzamento dei prezzi soprattutto per frumento tenero e mais che trascinano quindi gli altri cereali minori come orzo o favino.

Per quanto riguarda il grano duro l’attuale prezzo di chiusura della vecchia campagna di raccolta dovrebbe essere lo stesso di quella che ci accingiamo ad assistere con le quotazioni che per gli agricoltori si potrebbero aggirare dai 480 ai 480 euro tonnellate.

Per il frumento tenero la quotazione per l’agricoltore dovrebbe attestarsi tra i 370 ed id 390 euro, mentre l’orzo intorno ai 350.
Naturalmente stiamo parlando di prime indicazioni che potranno trovare o meno conferma verso la metà del mese di giugno.
Vi ricordiamo che MN srls è sempre a Vostra disposizione per consulenze, quotazioni ed acquisti di prodotti cerealicoli.

Listino borse merci
Listino Borse Merci, tornano a salire frumento tenero, mais ed orzo

Listino borse merci relativamente tranquillo a Bologna dove rimane immutato il prezzo del frumento duro, oramai stabile da diverse settimane.
Nuove tensioni per frumento tenero che guadagna dai 2 ai 4 euro per tonnellata.
L’innalzamento del grano tenero porta in alto anche i valori dell’orzo (+5) e nuovamente del mais (+2).

Questo il link per scaricare il listino del 28/04/2022

Listino Borsa Merci Bologna n. 16/2022

Vedi tutti i listini delle precedenti settimane 

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Borse merci, in calo il grano duro. Stabile frumento tenero ed orzo

Come anticipato dalle borse merci di Milano e di Foggia si registra il calo sul frumento duro (-2 euro/ton).
Netto calo per i cruscanti, mentre rimangono stabili frumento tenero ed orzo. La sensazione che si ha è che non ci sia molta domanda da parte dei molini di grano duro e questo fa indurre che il prezzo possa rimanere tendenzialmente stabile fino al nuovo raccolto.
Per coloro che hanno stoccato il prodotto della passata trebbiatura crediamo che sia arrivato il momento giusto di monetizzare.
Questo il link dell’ultimo bollettino Ager

listino-borsa

MN vi ricorda che per la prossima campagna è pronta ad acquistare le vostre produzioni.
Per chi fosse interessato ci può contattare premendo il seguente link:

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La nuova Pac, ipotesi di cambiamenti dopo l’emergenza approvigionamenti

Per i nostri agricoltori vi proponiamo l’articolo del 3 marzo del Sole 24 ore, giornale sempre molto attento ai bisogni ed alle esigenze degli agricoltori.

La sostenibilità, per ora, può attendere. La crisi ucraina cambia l’agenda della politica agricola europea che si riscopre produttivista per far fronte all’emergenza approvvigionamenti (l’Ucraina è il terzo esportatore mondiale di cereali e il secondo fornitore di mais dell’Italia mentre la Russia è il principale produttore ed esportatore di materie prime per i fertilizzanti) che per gli agricoltori si aggiunge ai rincari esponenziali dei prezzi dell’energia.

«Prenderemo in considerazione il varo di misure volte a garantire e incrementare la capacità produttiva dell’Europa nel 2022, come l’utilizzo dei terreni incolti per le colture proteiche», ha detto, a conclusione della riunione straordinaria del Consiglio agricolo Ue del 2 marzo, il commissario all’Agricoltura Janusz Wojechowski. Tradotto, potrebbe voler dire l’abbandono della regola del cosiddetto set-asidela messa a riposo obbligatoria di una quota, pari al 10%, dei terreni aziendali, e l’allentamento dei nuovi vincoli ambientali previsti dall’ultima riforma. Le prime proposte operative saranno presentate dalla Commissione ai ministri Ue nella prossima riunione del Consiglio in programma il 21 marzo.

Il commissario ha anche indicato che è allo studio, nell’ambito del regolamento sull’organizzazione comune dei mercati, la messa in opera di misure eccezionali rivolte ai settori più colpiti dall’aumento dei costi di produzione. Inoltre, sarà attivato il meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi in materia di sicurezza alimentare, già istituito dalla Commissione.
Saranno anche accelerate le riunioni del Gruppo di lavoro ad alto livello sul settore delle carni suine, la cui costituzione è stata decisa in occasione della sessione dello scorso febbraio del Consiglio Agricoltura dell’Unione.Nella riunione di ieri il ministro spagnolo dell’Agricoltura, Luis Planas, ha proposto di adeguare gli aiuti diretti della Pac per aumentare la disponibilità di superfici da destinare alla produzione di cereali e semi oleosi. Proposta cui l’Italia dovrebbe guardare con interesse essendo deficitaria al 53% per il fabbisogno di mais, al 64% per il grano tenero e al 90% circa per la soia.

«I terribili eventi in corso in Ucraina – ha dichiarato il presidente di turno del Consiglio Ue, il ministro francese Julien Denormandie, a conclusione della riunione informale – rendono necessario il rafforzamento della nostra sovranità alimentare, in modo da garantire la sicurezza dei rifornimenti all’interno della Ue e nel mondo».

Un appello rilanciato in Italia dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini: «La guerra in Ucraina ha dimostrato la necessità improrogabile di garantire la sovranità e l’autosufficienza alimentare come ha scelto di fare la Francia con Macron che ha annunciato un piano di sostegno per proteggere gli agricoltori, mentre la Cina ha inserito il settore agricolo nelle linee di investimento programmatico dello Stato insieme all’industria meccanica e all’intelligenza artificiale. Ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per ridurre la dipendenza dall’estero. La pandemia e la crisi ucraina ci stanno dando un grande insegnamento: produrre cibo è un tema strategico di sicurezza nazionale».

Listini, prezzi dei cereali in netta ascesa. Fermo il grano duro, ma…

Situazione indecifrabile sui mercati con la guerra Ucraina che ha fatto salire notevolmente il prezzo dei cereali, in particolar modo forte pressioni su grano tenero, orzo, ma soprattutto mais.
Proprio quest’ultimo prodotto ha messo in crisi molti mangimisti ed aziende zootecniche. Se la situazione non dovesse risolvere nel giro di pochi giorni o settimane allora le condizioni di mercato potrebbero farsi ancora più complicate.
Il prezzo del mais garantito sotto i 5 di aflatossine al porto di Ravenna (quello di importazione) è salito alle stelle.
Non si muove invece il prezzo del frumento duro che continua a risentire di una certa ristagnazione e scarsa richiesta da parte dei mulini che avrebbero coperture quasi fino a nuova campagna.
In tutto questo contesto anche la grande distribuzione, per agevolare i clienti e le proprie vendite, non vuole riconoscere aumenti su generi di prima necessità come pasta, carne e latte.

Questi i listini dell’ultima settimana:

Ager Borsa Merci Bologna

Granaria Milano

Mercato di Foggia

Listino borse merci
Borse merci italiane, continuano i ribassi dei listini per i cereali

Continuano i forti ribassi riguardanti tutte le borse merci italiane per quanto riguarda le produzioni cerealicole.
Sta soffrendo moltissimo il frumento duro che ha avuto in media un calo di € 20 per tonnellata.
Più contenuta la perdita del grano tenero che ha registrato diminuzioni da € 8 a  € 10 per tonnellata.
In stallo anche gli altri cereali minori come orzo ed avena.
Una situazione derivante dalla contrazione dei consumi che ha portato ad una notevole riduzione delle ore di lavoro per pastifici e molini.

Queste le principali borse merci italiane

Ager Borsa merci Bologna Clicca qui per consultare il listino – 

Granaria Milano – Clicca qui per consultare il listino – 

Foggia – Clicca qui per consultare il listino – 

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