La nuova Pac, ipotesi di cambiamenti dopo l’emergenza approvigionamenti

Per i nostri agricoltori vi proponiamo l’articolo del 3 marzo del Sole 24 ore, giornale sempre molto attento ai bisogni ed alle esigenze degli agricoltori.

La sostenibilità, per ora, può attendere. La crisi ucraina cambia l’agenda della politica agricola europea che si riscopre produttivista per far fronte all’emergenza approvvigionamenti (l’Ucraina è il terzo esportatore mondiale di cereali e il secondo fornitore di mais dell’Italia mentre la Russia è il principale produttore ed esportatore di materie prime per i fertilizzanti) che per gli agricoltori si aggiunge ai rincari esponenziali dei prezzi dell’energia.

«Prenderemo in considerazione il varo di misure volte a garantire e incrementare la capacità produttiva dell’Europa nel 2022, come l’utilizzo dei terreni incolti per le colture proteiche», ha detto, a conclusione della riunione straordinaria del Consiglio agricolo Ue del 2 marzo, il commissario all’Agricoltura Janusz Wojechowski. Tradotto, potrebbe voler dire l’abbandono della regola del cosiddetto set-asidela messa a riposo obbligatoria di una quota, pari al 10%, dei terreni aziendali, e l’allentamento dei nuovi vincoli ambientali previsti dall’ultima riforma. Le prime proposte operative saranno presentate dalla Commissione ai ministri Ue nella prossima riunione del Consiglio in programma il 21 marzo.

Il commissario ha anche indicato che è allo studio, nell’ambito del regolamento sull’organizzazione comune dei mercati, la messa in opera di misure eccezionali rivolte ai settori più colpiti dall’aumento dei costi di produzione. Inoltre, sarà attivato il meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi in materia di sicurezza alimentare, già istituito dalla Commissione.
Saranno anche accelerate le riunioni del Gruppo di lavoro ad alto livello sul settore delle carni suine, la cui costituzione è stata decisa in occasione della sessione dello scorso febbraio del Consiglio Agricoltura dell’Unione.Nella riunione di ieri il ministro spagnolo dell’Agricoltura, Luis Planas, ha proposto di adeguare gli aiuti diretti della Pac per aumentare la disponibilità di superfici da destinare alla produzione di cereali e semi oleosi. Proposta cui l’Italia dovrebbe guardare con interesse essendo deficitaria al 53% per il fabbisogno di mais, al 64% per il grano tenero e al 90% circa per la soia.

«I terribili eventi in corso in Ucraina – ha dichiarato il presidente di turno del Consiglio Ue, il ministro francese Julien Denormandie, a conclusione della riunione informale – rendono necessario il rafforzamento della nostra sovranità alimentare, in modo da garantire la sicurezza dei rifornimenti all’interno della Ue e nel mondo».

Un appello rilanciato in Italia dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini: «La guerra in Ucraina ha dimostrato la necessità improrogabile di garantire la sovranità e l’autosufficienza alimentare come ha scelto di fare la Francia con Macron che ha annunciato un piano di sostegno per proteggere gli agricoltori, mentre la Cina ha inserito il settore agricolo nelle linee di investimento programmatico dello Stato insieme all’industria meccanica e all’intelligenza artificiale. Ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per ridurre la dipendenza dall’estero. La pandemia e la crisi ucraina ci stanno dando un grande insegnamento: produrre cibo è un tema strategico di sicurezza nazionale».